Associazione Nazionale Allevatori della Razza Frisona, Bruna e Jersey Italiana

Anafibj organizza un Workshop Internazionale sulla variabilità genetica e la consanguineità nella razza Holstein

COMUNICATO STAMPA ANAFIBJ

“Giornata di studio, confronto e discussione”, queste le parole del Direttore Generale di ANAFIBJ Prof. Martino Cassandro, nel commentare l’evento di alto livello tecnico svoltosi ieri 14 luglio 2022 nella tradizionale sede di ANAFIBJ. Cassandro prosegue nel sottolineare “L’evento ha segnato una svolta nel futuro programma di selezione della bovina da latte allevata e selezionata per l’Italia”, si è realizzato tramite un workshop duale (in presenza e a distanza) aperto a tutti gli interessati e dedicato al “Managing Genetic Diversity in Dairy Cattle". La partecipazione è stata ampia e a livello internazionale, con relatori di eccellente livello, provenienti da università italiane, nordamericane ed europee. Un workshop tecnico-scientifico in cui sono stati discussi gli attuali “hot topic” legati alla consanguineità, alla variabilità genetica e alla sua gestione nell’era della genomica e al futuro delle popolazioni sottoposte a intensa attività di selezione. 


L’iniziativa è stata promossa e organizzata dall’Associazione nell’ambito del Progetto Latteco2, all’interno del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale, sottomisura 10.2, i cui obiettivi principali sono la biodiversità, la salute e il benessere animale e l’impatto ambientale. 


La giornata è iniziata con il benvenuto ai partecipanti, del direttore generale dell'Associazione, che ha poi proseguito con un intervento che ha riportato un quadro generale sull'evoluzione della inseminazione artificiale in Italia, avvenuta negli ultimi decenni, dando poi spazio alle attuali opportunità legate ad una moderna gestione della variabilità genetica delle popolazioni bovine selezionate in purezza, come pure la possibilità del crossbreeding. A seguire l’intervento del Prof. Christian Maltecca, dell’Università del North Carolina (USA), che ha trattato i problemi legati all’inbreeding, alla sua inevitabilità nei programmi di selezione, alla selezione genomica e all’accumulo dell'omozigosi, oltre che all’urgenza di migliorare la stima dell’inbreeding per separare le varianti deleterie negative da quelle neutre e da quelle sottoposte a selezione direzionale. La parola è poi passata al dott. Emmanuel Lozada Soto, sempre del dell’Università del North Carolina (USA), che ha mostrato i dati relativi ai livelli di diversità genetica di cinque razze da latte nordamericane: Ayrshire, Brown Swiss, Guernsey, Holstein e Jersey. Lozada Soto ha sottolineato le nuove tendenze nella gestione della diversità genetica osservata tra le razze bovine da latte statunitensi concludendo la necessità di aumentare gli sforzi per gestire la consanguineità nell'era della selezione genomica. La mattinata si è conclusa con l’intervento della dott.ssa Michela Ablondi, dell’Università di Parma, che ha sottolineato l’importanza di garantire la diversità genetica anche a livello di filiera lattiero-casearia. In Italia la selezione è sempre stata fortemente orientata alla produzione di latte e alle caratteristiche casearie ed è necessario continuare a controllare la consanguineità tramite nuovi strumenti e applicazioni, anche in considerazione del fatto che oltre l’80% del latte viene trasformato in formaggi, e tra questi molti contrassegnati dalla Denominazione di Origine Protetta (DOP). L’Ablondi ha sottolineato inoltre che la misura della consanguineità basata sulle runs of homozigosity (FROH) è risultata più efficace della consanguineità basata sui dati di pedigree (Fped) per valutare l'effetto dell’inbreeding sui caratteri della resa casearia. Nel pomeriggio il workshop è proseguito con gli interventi del dott. Christian Persichilli, dell’Università del Molise, collegato da remoto dalla Aarhus University (Danimarca), che ha messo a confronto la popolazione Holstein del Nordamerica, con i più alti tassi di inbreeding, con quella italiana, all’interno della quale è stata identificata un’ulteriore differenziazione legata alla zona geografica del Parmigiano Reggiano; Persichilli infine ha concluso ricordando la necessità di selezionare contro gli alleli indesiderati. E’ stato poi il turno del dott. Jan-Thijs Van Kaam, dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo dell’ANAFIBJ, che ha evidenziato le contraddizioni legate all’attività di selezione, terminando con alcune considerazioni legate al crossbreeding. Il genetista olandese di ANAFIBJ ha ribadito l’importanza di una selezione contro gli alleli indesiderati e di come tutti gli attori della filiera della selezione italiana, importatori compresi, devono rendesi responsabili nel migliorare la variabilità genetica attuale, utilizzando l'intera popolazione Holstein mondiale, piuttosto che solo una parte di essa, e perciò risulta indispensabile ridisegnare il programma di selezione per evitare una contrazione irreversibile della variabilità genetica nella Holstein italiana. Infine, in collegamento dalla Danimarca, è intervenuta la dott.ssa Saija Tenhunen, dell’Arthus University e Viking Genetics, che ha affrontato il problema della gestione della consanguineità nella popolazione Holstein dei Paesi nordici. Sono state numerose le adesioni in presenza e da remoto, soprattutto da Paesi esteri (Germania, Finlandia, Olanda, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Ungheria, USA, Australia e Perù), a conferma che i temi trattati sono molto sentiti a livello globale. I partecipanti si sono dimostrati molto interessati agli argomenti discussi e in molti sono intervenuti con domande e spunti interessanti. Il workshop ha permesso la condivisione delle esperienze acquisite a livello nazionale con quelle dei colleghi europei e d’oltreoceano e si è rivelata un’ottima occasione di crescita nel processo di internazionalizzazione di ANAFIBJ. Si ringraziano tutti i relatori per la professionalità e la disponibilità a condividere con l’Associazione questa esperienza.





15 luglio 2022